La porta è aperta per te se è aperta per tuttə.
Da una seria preoccupazione per l’aumento dell’intolleranza, in particolare in Italia, nei confronti delle differenze di provenienza, è nato il progetto, a livello Europeo, ITACA (Italian Cities Against discrimination) con l’obiettivo di promuovere pratiche antidiscriminatorie e tutelare le persone più esposte a pregiudizi ed atti discriminatori, dalle microaggressioni ai crimini d’odio. Si sono attivate, in particolare, Reggio Emilia, Novellara, Modena, Casalecchio, Fucecchio, fino ad Olbia come attori chiave in questo progetto.
ITACA ha formato operatori, decisori politici e volontari delle organizzazioni della società civile dei sette territori comunali definendo e condividendo gli strumenti operativi e la cultura educativa per riconoscere le discriminazioni sistemiche, dirette e indirette, dentro e fuori le amministrazioni, e rimuovere gli ostacoli che impediscono all’individuo di realizzarsi pienamente.
Nel novembre 2022 è partita la campagna social delle Città italiane contro la discriminazione per sensibilizzare, attraverso tutti i canali di comunicazione, alle discriminazioni etnico razziali in differenti ambiti della quotidianità, dalle realtà nell’educazione, tra i giovani, nel lavoro, nello sport, alla violenza di genere e ai ruoli delle Istituzioni.
Ci sono stati molti momenti di riflessione da quel momento ad oggi, in occasione della settimana dedicata alla sensibilizzazione per l’eliminazione della violenza sulle donne, della Giornata mondiale dei Diritti Umani, della Giornata Internazionale per i Diritti dei Migranti, della Giornata celebrativa del Tricolore passando per momenti importanti di pensiero sul ruolo che ha o può assumere lo Sport come fattore di inclusione e integrazione.
La missione del progetto ITACA, che volgerà al termine a fine febbraio 2023, è stata quella di ragionare su come prevenire e contrastare le diverse forme di discriminazione e come queste si intersecano, sensibilizzando sulla complessità del tema e trovando strumenti utili per combatterle, soprattutto ai livelli di potere amministrativo ed istituzionale.
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Tutti possiamo essere agenti di cambiamento, per aprire quelle porte che troviamo chiuse. Aprire porte ed impegnarci affinché rimangano aperte è una responsabilità faticosa ma necessaria. È una responsabilità a cui non possiamo più sottrarci.
L’intolleranza non è più tollerabile. Se la porta è aperta per te, dev’essere aperta per tuttə.
[Grafica a cura di Nicole Ricchetti]
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